Ambiente

Terra Sarda



   La Sardegna ha un clima essenzialmente mediterraneo; gli influssi del mare si avvertono pressoché ovunque nell'isola, anche se, come è naturale, si indeboliscono col procedere verso l'interno. La regione è sottoposta all'influsso di due determinanti correnti d'aria: alla fine dell'autunno prevalgono i venti temperati e umidi provenienti dall'Atlantico, cioè da nord-ovest, all'inizio della primavera quelli caldi e asciutti provenienti dall'Africa, cioè da sud. Ne deriva che le aree che ricevono maggiori precipitazioni sono quelle nordoccidentali, mentre le regioni più aride sono quelle meridionali.

   Mitigate dal mare, le temperature hanno medie abbastanza contenute, sia estive sia invernali; la media annua si aggira in quasi tutta la regione tra i 14 °C e i 18 °C . Le temperature estive più elevate (medie sui 30 °C) si registrano in alcune conche interne (con massimi anche superiori ai 40 °C), mentre nelle fasce costiere si aggirano sui 24 °C; le medie invernali sono di 9-10 °C sulle coste, ma scendono fino a 0 °C sulle sommità del Gennargentu.
   Le piogge si concentrano tra novembre e dicembre, mentre sono pressoché assenti in luglio e agosto; nel resto dell'anno l'andamento è molto irregolare. Le precipitazioni complessivamente non sono scarsissime: passano dai 500-600 mm annui nelle aree pianeggianti, ai 700-800 mm sui primi rialzi collinari dell'entroterra; al di sopra dei 900 m di quota si superano in genere i 1000 mm di precipitazioni, che alle alte quote assumono anche forma nevosa. Nel piano superiore del Gennargentu, cioè al di sopra dei 1500 m d'altezza, il manto nevoso dura alcuni mesi.
   Tra gli elementi climatici di rilievo va aggiunta la ventosità; con maggior frequenza in inverno, ma saltuariamente anche nelle altre stagioni, soffia con molta violenza il maestrale, un vento freddo che proviene da nord-ovest. Uno studio al riguardo ha rilevato che la media annuale delle giornate senza vento non supera il totale di cinquanta.
   La Sardegna, anche a causa del suo scarso popolamento, ha conservato intatti fino a oggi numerosi suoi aspetti naturali originari, molti dei quali del tutto particolari, salvaguardati dalla stessa insularità, dal distacco dell'isola nei confronti sia dell'Africa che dell'Europa. Spesso il paesaggio appare selvaggio, severo e senza presenza umana; in taluni punti esso risulta di una bellezza e di una suggestione rara nell'area mediterranea. Di recente però diverse zone, soprattutto costiere, come la cosiddetta Costa Smeralda, hanno subito aggressioni devastanti da parte di imprese esterne che hanno riempito i tratti litoranei più belli con un numero eccessivo di insediamenti e costruzioni (alberghi, seconde case, villaggi turistici ecc.).
   La storia geologica dell'isola, con la sua antichità e il protratto isolamento dalle masse continentali, sia d'Europa sia d'Africa, ha determinato assolute particolarità per quanto riguarda la flora e la fauna, che andrebbero protette con molta attenzione. Comunque, e pur se con un certo ritardo rispetto ad altre regioni d'Italia, alcuni degli ambienti naturali più significativi e rari sono stati salvaguardati o stanno per essere sottoposti a tutela. Si ricordano, tra le principali aree protette, il parco nazionale del Gennargentu, la riserva naturale dell'isola di Caprera, la riserva naturale di Capo Caccia, il parco naturale della penisola del Sinis (sulla costa occidentale) e la riserva naturale dello Stagno di Molentargius, in prossimità di Cagliari, in cui vivono grandi colonie di uccelli acquatici.